domenica 25 marzo 2007

Teatro di Rifredi news (firenze)


Basterà, per invogliare all'assaggio, giurare che Gargantua e Pantagruele è il libro più follemente divertente che sia mai stato scritto? Forse non basta, perché da noi la comicità fa ancora arricciare il naso a qualcuno, quasi che non fosse una cosa seria. Allora aggiungiamo che l'opera di Rabelais è forse la più scanzonata, irriverente, sconcia e debordante presa in giro che sia mai stata pubblicata contro la mistificazione accademica, l'intolleranza religiosa, la supponenza del potere; che da qui è partito Bachtin per teorizzare il ruolo eversivo che il riso, e ogni bassa funzione corporale, rivestono nella cultura popolare; infine, che la sua travolgente creatività linguistica fa di questo libro il padre di tutte le parodie, e di tutti i Gadda e i Céline che hanno rallegrato la letteratura novecentesca.
Da Grandgousier e da Gargamelle, grandi mangiatori, nasce Gargantua. Durante una allegra festa sui prati, il neonato appena nato dall'orecchio destro di sua madre, chiede a gran voce da bere. Il resto dell'infanzia è adeguato all'esordio e alle gigantesche dimensioni: una mandria di 17.913 mucche per allattarlo, 900 canne di tela per una sola camicia ecc. Resosi conto della grande intelligenza del figlio, capace di inventare un netta culo confortevole per i suoi amici, Grandgousier lo manda a Parigi, a studiare alla Sorbona, da Ponocrates e i suoi colleghi, educatori che seguono l'antico ideale di una armoniosa formazione del corpo e dello spirito. A Parigi, Gargantua fa un ingresso sensazionale, sul dorso di una gigantesca giumenta. Ed è qui che per la prima volta incontra Baldebec, la bellissima principessa del Regno di Utopia. E mentre Gargantua completa la sua educazione, scoppia la guerra tra i sudditi di Picrochole e quelli di Grandgousier a causa di una disputa tra i rispettivi mercanti di focacce. Il più bellicoso è Picrochole che ottiene alcune vittorie, mentre Grandgousier, nonostante l’enorme tragedia che lo ha colpito, offre la pace. Picrochole, consigliato da ambiziosi ministri, prosegue l'offensiva; saccheggia e terrorizza i sudditi di Grandgousier, senza risparmiare nessuno, vecchi o donne, contadini o pollai. Gargantua accorre in aiuto del padre e in pochi giorni sbaraglia i nemici, facilitato dalle dimensioni e aiutato da un eroico frate, Jean des Entommeures. Dopo la vittoria Gargantua si mostra generoso verso i vinti e fa un bel discorso sui vantaggi politici della generosità. Ricompensa i compagni con donazioni. E su consiglio di frate Jean, fa costruire la Città di Thélème nella quale uomini e donne vivranno felici seguendo un unica regola: "fà quel che vuoi".
regia di Manfredi Rutelli con Chauvet Florian, Cabrit Pauline, David Jean, Guionie Claire, Lux Camille, Schobert Nascimo, Vialens Florie, Porro Zoé
19/03/2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

spero di riuscire ad andare a vedere cosi' mi faccio quattro risate